Il presepe, simbolo della nascita di Gesù e della sacralità della famiglia
«A suo dire l’umanità si divideva in due grandi gruppi nemici fra loro: i presepisti e gli alberisti. È una suddivisione, diceva lo zio, così importante che dovrebbe comparire sui documenti di identità, né più né meno di come appare il sesso e il gruppo sanguigno. Altrimenti può accadere che un disgraziato scopre, solo a matrimonio avvenuto, di essersi unito ad un essere umano di tendenze natalizie diverse» – con la travolgente ironia di un grande come Luciano De Crescenzo, vogliamo introdurre anche quest’anno lo spazio dedicato ai presepi realizzati nelle diverse parrocchie turesi.
La natività allestita nella Chiesa di San Giovanni si distingue, come in occasione dello scorso Natale, per i vestiti immacolati indossati da San Giuseppe e dalla Madonna e per le luci che brillano - perimetrandola simbolicamente di Spirito Santo - attorno a tutta la scena della natività stessa.
Resiste anche quest’anno l’invito alla semplicità, alla modestia e alla povertà evangelica della Parrocchia “Maria SS. Ausiliatrice”, arricchendosi di un particolare, ovvero il blu intenso al cospetto del quale Giuseppe e Maria attendono, protetti da un umile capanna, che si verifichi il miracolo: le stelle argentate, poi, impreziosiscono il tutto.
Esemplare lavoro di fino, ad opera del “Comitato Feste Patronali Sant’Oronzo”, per la capanna che accoglie la natività della Chiesa Matrice, protetta da tronchi veri, tagliati in diversa misura come a simulare uno spaccato, attraverso cui ammirare l’arrivo di Gesù sulla Terra. Rami di bosco proteggono la capanna dietro cui fanno capolino alcuni rami di ulivo, simbolo di pace per antonomasia, che tendono verso il cielo.
Completa il trittico dei presepi 2020, la natività, posizionata in Piazza Orlandi, che i ragazzi di “In Piazza” hanno voluto ambientare all’interno di un prezioso scorcio “in miniatura” del nostro centro storico.
IL PRESEPE, OLTRE LA FORMA
Chiaramente, queste descrizioni sono figlie della soggettività di chi scrive in questo momento; resta, invece, facilmente condivisibile l’importanza di riflettere sul presepe al di là delle mere questioni estetiche e forse, addirittura, anche prescindendo dai simboli, nonostante siano veicoli di significato. Il presepe, infatti, potrebbe assumere qualsiasi aspetto, ma nella mente e nel cuore dei fedeli ha il volto di un bambino che apre gli occhi al mondo: al suo fianco due esseri umani, diventati genitori di questo bambino perché lo hanno accolto. Il presepe rappresenta quindi la nascita di Gesù e l’essenza sacra del concetto di famiglia, qualunque sia la sua configurazione – ci sia concesso dirlo. LEONARDO FLORIO
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