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Attualità

Puglia da bollino rosso: sono ben 12 i punti in cui è stata rilevata l’alga tossica

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Caterina Fagiani

Torna l’allerta dell’alga tossica in Puglia: attenzione a questi dodici punti in cui è stata trovata, sono da bollino rosso.

Torna di nuovo l’alga tossica in Puglia, il controllo effettuato dall’Arpa (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) ha segnalato dodici luoghi in cui l’alga tossica sta colpendo. L’alga si riconosce dalle dimensioni, che sono comprese tra trenta e sessanta micron, ovvero, un millesimo di millimetro. Vive su fondali rocciosi e su alghe pluricellulari.

Allarme Alga Tossica in Puglia – turiweb.it

L’alga tossica si trova prevalentemente in acque calde, calme, piatte e molto illuminate, infatti è tipica dei luoghi tropicali ed è pericolosa perché produce tossine. Bisogna fare molta attenzione in Puglia, perché si è verificata anche a luglio e nei primi giorni di agosto. In questo momento la situazione è peggiorata, infatti, le zone in pericolo sono state segnalate come bollino rosso. Non bisogna fare il bagno in determinate acque.

Alga tossica in Puglia: dodici luoghi da bollino rosso

Dopo un mese di giugno abbastanza tranquillo, è tornata l’alga tossica a disturbare le acque della Puglia. Ormai da qualche anno, l’Arpa si incarica di informare i cittadini e i turisti della presenza dell’alga Ostreopsis Ovata. Si tratta di un’alga che è molto difficile da vedere ad occhio nudo ed è sconsigliabile fare il bagno quando attacca le acque, perché ha delle particelle, che se inalate possono provocare fastidiosi sintomi.

L’alga tossica Ostreoptis Ovata può provocare diversi problemi alla salute – turiweb.it

Non c’è bisogno di nessun allarmismo, ma prendere solo della precauzioni. Si può notare con un’attenta osservazione della superficie del mare, specialmente quando la quantità è elevata. L’alga provoca una schiuma biancastra e di consistenza gelatinosa, inoltre l’acqua appare lattiginosa.

Se viene inalata può provocare diversi disturbi, sia sul piano respiratorio che su quello gastrointestinale. I problemi appaiono sei ore dopo averla respirata, con febbre alta, mal di gola, tosse, cefalea, raffreddore, dispnea, nausea, vomito, dissenteria, lacrimazione e congiuntivite. Nei bagnanti può provocare anche irritazione alla pelle, come dermatiti.

Nonostante si tratti di una specie tipica dei mari tropicali, è stata trasportata in Italia a causa delle acque di zavorra delle navi negli anni 2000. Da quell’anno, l’Arpa si occupa sempre di fare dei monitoraggi continui, per individuare l’alga e tenere sotto controllo la situazione. In questo periodo è stata segnalata in dodici posti, in grandissima quantità.

I punti da bollino rosso sono nel Barese: San Giorgio, Santo Spirito. Nel foggiano: San Domino, Mola. Una discreta presenza si è verificata anche a Molfetta, Giovinazzo, Forcatella. Una scarsa concentrazione la si trova anche a Bisceglie, Monopoli, Torre Canne, San Cataldo e Porto Badisco, nel Leccese.

Gli effetti provocati dall’alga sono temporanei e non hanno molte conseguenze, tuttavia dei piccoli accorgimenti possono aiutare ad evitarli del tutto. Nelle zone in cui è stata segnalata la presenza dell’alga, specialmente quelle con il bollino rosso, si dovrebbe evitare di appoggiarsi e sostare lungo le coste rocciose, in modo particolare quando ci sono le mareggiate estive.

Caterina Fagiani

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