Cosa succede se rifiuti un lavoro e hai già firmato il contratto: ecco tutte le conseguenze legali ed economiche

Avete deciso di rifiutare un lavoro pur avendo firmato il contratto? Ecco tutte le possibili conseguenze legali ed economiche.

La ricerca del lavoro non è mai cosa semplice. Bisogna trovare la giusta occupazione che riesca a coniugare le nostre volontà ed esperienze con una retribuzione adeguata e un orario di lavoro affine agli altri impegni della giornata. La fase di colloqui è in particolare, secondo alcuni studi, una delle più stressanti in assoluto. Soprattutto quando ci si ritrova a dover scegliere tra più opportunità proposte.

Si può rifiutare un lavoro dopo aver firmato il contratto?
Rifiutare un lavoro dopo aver firmato il contratto: cosa dice la Legge – (Turiweb.it)

Può infatti capitare che ci si ritrovi a firmare un contratto di lavoro, per poi ricevere un’altra chiamata più conveniente nei giorni successivi e dunque di rifiutare il primo posto. Nonostante però la firma sia stata messa. Come potete immaginare, questa azione può comportare conseguenze pesanti, sia dal punto di vista legale che economico. Ecco cosa dice la Legge a riguardo.

Rifiutare un lavoro dopo la firma sul contratto: ecco che cosa si rischia

È possibile rifiutare un lavoro nonostante il contratto sia già stato firmato? Magari perché nel mentre si è ricevuta una proposta più conveniente e affine alle proprie esigenze? Ecco cosa dice la Legge a riguardo e quali sono le possibili conseguenze tanto a livello legale quanto economico. Valutate bene questi aspetti se vi ritrovate in una situazione simile, potreste pensare di fare un passo indietro.

Rifiutare un lavoro dopo la firma sul contratto, le conseguenze legali ed economiche
Le possibili conseguenze se si rifiuta un lavoro dopo aver firmato il contratto – (Turiweb.it)

Come si può leggere all’interno della Costituzione, anche in sede di trattativa bisogna comportarsi secondo buona fede e correttezza. E dunque c’è il divieto di recedere senza un valido motivo. Al tempo stesso, però, il dipendente può recedere in qualsiasi momento anche senza giusta causa se va a rispettare l’obbligo di preavviso.

Si entra però tuttavia in un discorso complicato e fatto di varie clausole ed implicazioni. Perché il datore di lavoro potrebbe richiedere un risarcimento. Anche se è un’ipotesi piuttosto rara, poiché solitamente l’azienda non fa mai causa al dipendente se quest’ultimo comunica il recesso prima di iniziare le attività.

E c’è anche un altro aspetto del quale tenere conto. Sembra un paradosso, ma per il lavoratore avrebbe quasi più senso farsi licenziare per assenza ingiustificata. Così da evitare ogni rischio di possibile risarcimento al datore di lavoro e dunque “liberarsi” del contratto firmato in maniera conveniente e senza incappare in possibili rischi. Il consiglio in generale è comunque quello di valutare bene ogni aspetto prima di apporre la propria firma e di prendere un impegno, così da evitare ripensamenti nel breve periodo.

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