Costruire strade sulla luna? C’è chi ci sta già pensando

Presto anche la luna potrebbe riempirsi di strade? Ci sta pensando l’Agenzia spaziale europea che sta facendo degli esperimenti ad hoc.

Il primo passo, nel vero senso del termine, è stato quello di calpestare il terreno lunare, lasciare le nostre impronte e posizionare le bandiere. Successivamente è stata la volta dell’esplorazione e dell’indagine sul satellite naturale del pianeta Terra.

Costruire strade sulla luna
Strade sulla luna? Qualcuno sta pensando a come costruirle – (Turiweb.it)

Il futuro? Costruire delle strade sulla luna. La rivista Nature Scientific Reports ha pubblicato un test dell’Agenzia spaziale europea (ESA) su un metodo per aprire delle strade sulla luna. Uno dei problemi sulla luna – oltre alla mancanza di aria e acqua e alle temperature estreme – è la presenza della polvere che erode le tute spaziali, intasa i macchinari, interferisce con gli strumenti scientifici e rende anche difficili gli spostamenti.

La polvere ha rovinato alcune missioni precedenti, come quella della navicella spaziale Surveyor 3 (danneggiata dalla polvere sollevata dall’atterraggio dell’Apollo 12). Superare questo problema è una priorità della Nasa, che mira a stabilire un avamposto lunare permanente. Troppo costoso trasportare materiali da costruzione sulla luna: servono altre soluzioni.

Strade sulla luna, l’ingegnosa soluzione per costruirle

Adesso gli scienziati potrebbero essere vicini a una possibile soluzione: la polvere lunare potrebbe essere sciolta grazie a una gigantesca lente in grado di creare strade solide e aree di atterraggio. L’idea del professor Jens Günster (Istituto federale di ricerca e sperimentazione sui materiali di Berlino) e dei suoi colleghi è quella di usare un raggio laser di 50 mm di diametro per riscaldare la polvere a circa 1.600°C e scioglierla.

Come costruiremo strade sula luna?
Chi l’avrebbe detto che saremmo arrivati a fare strade sulla luna? – (Turiweb.it)

Gli scienziati hanno già sperimentato questa soluzione su un materiale a grana fine chiamato EAC-1°. Lo ha sviluppato l’Agenzia spaziale europea come sostituto del suolo lunare. Il laser è riuscito a tracciare lentamente forme triangolari flessibili, ognuna di circa 25 cm di diametro, che potrebbero essere interconnesse per riuscire a creare superfici solide su vaste aree del suolo lunare. In questo modo potrebbero fungere da future strade e da piattaforme di atterraggio.

Il processo non è rapido se pensiamo che per produrre ciascuna unità geometrica serve un’ora. Il che significa che in 100 giorni verrebbe costruita una zona di atterraggio di soli dieci metri per dieci. «Sembra una vita, ma pensa alle costruzioni sulla Terra. A volte ci vuole un’eternità per costruire un nuovo incrocio», dichiarato a The Guardian il professor Günster.

Una lente gigantesca sulla luna ci aiuterà a costruire strade?

«In pratica, non portiamo un laser ad anidride carbonica sulla Luna», ha spiegato l’ingegnere dei materiali Advenit Makaya. «Questo laser serve invece come sorgente luminosa per i nostri esperimenti, in modo da sostituire la luminosità lunare, che può essere concentrata utilizzando lenti di Fresnel da pochi metri per produrre l’equivalente dello scioglimento della superficie della Luna».

Gli esperti calcolano che servirà una lente di circa 2,37 metri quadrati da trasportare dalla Terra per fungere da concentratore di luce solare al posto del laser.  L’obiettivo dovrebbe essere costituito da un foglio di polimero che potrebbe essere arrotolato per facilitarne il trasporto. Ad ogni modo la polvere rimarrebbe un problema per l’obiettivo stesso. «Quando si accumula polvere sull’obiettivo, prima o poi non funzionerà più», spiega Günster aggiungendo che una lente vibrante potrebbe servire a mitigare questo problema.

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