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Curiosità

L’importanza della certificazione nell’abbigliamento monouso

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Marco Giordano

La sicurezza sul lavoro riguarda procedure, formazione, la scelta di dispositivi e indumenti adeguati. L’abbigliamento monouso e gli accessori correlati garantiscono protezione immediata contro contaminazioni, sostanze pericolose e agenti esterni. In settori come sanità, industria alimentare e chimica, il loro utilizzo è regolato da precise normative. Facciamo chiarezza.

Elementi monouso per lavorare, quali sono?

Tra i dispositivi diffusi e regolamentai rientrano i camici monouso certificati, progettati per offrire una barriera contro liquidi, polveri e agenti biologici. Realizzati con materiali tecnici quale TNT (tessuto non tessuto) o polipropilene, sono impiegati in contesti ad alto rischio, come ospedali, laboratori e stabilimenti di produzione alimentare.

Oltre ai camici, l’abbigliamento e gli accessori monouso includono:

  • tute integrali: garantiscono protezione totale del corpo, spesso utilizzate in ambienti chimici o di decontaminazione;
  • guanti monouso: in lattice, nitrile o vinile, offrono protezione dalle sostanze nocive e riducono il rischio di contaminazioni incrociate;
  • mascherine e respiratori: filtrano particelle, polveri sottili e agenti patogeni; alcune varianti rientrano nei DPI di Categoria III;
  • cuffie e copricapi: impediscono la caduta di capelli o la contaminazione microbiologica in contesti sterili;
  • copriscarpe: proteggono sia le calzature dell’operatore che l’ambiente di lavoro da possibili contaminazioni.

Gli elementi di cui sopra garantiscono l’integrità di processi sensibili e la salute degli operatori, a patto che siano conformi agli standard tecnici richiesti.

Normative applicate

L’abbigliamento monouso da lavoro è classificato come Dispositivo di Protezione Individuale (DPI) e regolato da un quadro normativo complesso, che comprende il Regolamento (UE) 2016/425 e le specifiche norme tecniche armonizzate.

Le direttive e le normative nazionali stabiliscono requisiti relativi a:

  • resistenza a liquidi, polveri, batteri e agenti chimici;
  • progettazione ergonomica per garantire libertà di movimento e comfort;
  • materiali sicuri e non tossici, privi di sostanze nocive.

Nei settori dell’agroalimentare e della sanità, si applicano ulteriori standard igienico-sanitari, definiti da linee guida specifiche (HACCP per l’alimentare, norme UNI EN 13795 per il settore medicale, ecc.).

Il Regolamento (UE) 2016/425 suddivide i DPI in tre categorie:

  • categoria I: protezione da rischi minori (es. piccoli urti, contatto con sostanze di lieve entità). Il marchio CE viene applicato previa autodichiarazione di conformità da parte del produttore;
  • categoria II: protezione da rischi intermedi. Richiede certificazione CE rilasciata da un organismo notificato, previa verifica tecnica;
  • categoria III: protezione da rischi gravi o letali (es. esposizione a agenti biologici pericolosi, sostanze chimiche tossiche, ambienti contaminati). Necessita di certificazione CE e controllo continuo del processo produttivo.

Per i DPI di Categoria III, l’articolo 19 del Regolamento prevede la sorveglianza sulla produzione e audit periodici per garantire che il prodotto mantenga costantemente le prestazioni dichiarate.

Conformità e utilizzo

Utilizzare abbigliamento monouso privo di certificazioni o fuori standard comporta rischi rilevanti: compromissione della sicurezza del lavoratore, sanzioni legali e danni reputazionali all’azienda. La verifica della documentazione tecnica e del marchio CE è un passaggio obbligato per qualsiasi datore di lavoro responsabile.

Impatto sulla produttività e reputazione

Fornire ai lavoratori dispositivi di qualità comunica attenzione per la loro salute e crea un clima di fiducia. Un dipendente che opera in condizioni sicure lavora meglio e commette meno errori. Oltremodo la conformità alle norme internazionali è un elemento distintivo nella comunicazione aziendale, in particolar modo nei settori certificati ISO 9001 o ISO 45001.

Formazione e smaltimento

L’investimento non si limita all’acquisto, infatti formare il personale sul corretto utilizzo e smaltimento degli indumenti monouso è altrettanto importante. Il mancato rispetto delle procedure di vestizione e svestizione, così come lo smaltimento inappropriato, può annullare i benefici protettivi del DPI.

Marco Giordano

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