Se l’ambiente di lavoro ti stressa ora puoi rivolgerti alla Cassazione: ecco cosa dice la nuova ordinanza

L’ambiente di lavoro può rivelarsi un vero e proprio incubo da affrontare quotidianamente. Con un’ordinanza della Cassazione il dipendente, però, non sarà più costretto ad accettare lo stress. 

Di chi è la colpa se l’ambiente di lavoro è stressogeno? I lavoratori devono accettare di perdere la salute mentale senza poter reagire?

Basta con ambienti di lavoro stressanti
Cosa fare se l’ambiente di lavoro è stressante- (Turiweb.it)

Gli ambienti di lavoro non sono tutti uguali. In alcuni casi c’è grande collaborazione tra i colleghi, un clima sereno, di aiuto reciproco che permette di esprimere al meglio le potenzialità di ogni dipendente. In altri casi, invece, l’aria è tesa, i colleghi sono troppo competitivi, non si ascoltano né parlano e andare al lavoro diventa un supplizio. Da chi dipende la creazione del primo o del secondo ambiente?

Il datore di lavoro gioca un ruolo primario nel benessere dei dipendenti. Se mostra rispetto, interesse verso le problematiche, una comunicazione assertiva e premia i lavoratori allora il clima sarà idilliaco. Al contrario, se sfrutta i dipendenti, li rimprovera spesso, non mostra solidarietà alcuna e li mette in competizione tra di loro allora l’ambiente di lavoro sarà stressante. Proprio da queste considerazioni nasce l’ordinanza della Cassazione che tutela i lavoratori.

Ambiente di lavoro stressante? La colpa è del datore di lavoro

La Cassazione con l’ordinanza numero 28959 del 18 ottobre 2023 ha sottolineato come responsabile di un ambiente di lavoro stressogeno è l’azienda. Il datore di lavoro che crea un ambiente dannoso per la salute dei dipendenti o non fa nulla per alleggerire le tensioni è colpevole di una violazione.

I diritti del lavoratore in ufficio
L’ambiente stressante è responsabilità del capo- (Turiweb.it)

Non deve necessariamente manifestarsi mobbing sul lavoro per commettere la violazione. Non devono per forza essere messi in atto intenti persecutori per creare un ambiente stressante di cui è responsabile il datore di lavoro. Basta semplicemente che l’azienda non si occupi del benessere dei dipendenti, che permetta l’esistenza di questo ambiente dannoso per la salute e che adotti comportamenti che creano disagio o stress anche se legali.

Quali sono le conseguenze per il datore di lavoro che non crea un ambiente di lavoro sereno? Verrà accusato di mancata tutela del lavoratore pur essendo a conoscenza di comportamenti pregiudizievoli o non leciti. Inoltre dovrà rispondere di omissione di riconoscimento della causa legata al servizio non avendo intrapreso azioni volte a riconoscere i problemi di salute o mentali riportati dal dipendente a causa dell’ambiente di lavoro.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di tutelare la salute dei lavoratori e il loro benessere. Non accogliendo la richiesta impedisce al dipendente di approfittare di benefici quali indennizzi o cure mediche a carico dell’azienda. Secondo la Cassazione ciò non è ammissibile.

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